Come stanno oggi i bambini e gli adolescenti in Alto Adige, cinque anni dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19? Una nuova indagine dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano fornisce spunti rivelatori. Nell’ambito della quarta rilevazione COP-S (“Corona e Psiche in Alto Adige/Südtirol”), svolta nei mesi di marzo e aprile 2025, oltre 9.000 genitori e più di 2.500 adolescenti hanno preso parte a un sondaggio online. I tre fattori che attualmente incidono maggiormente sul benessere psichico dei giovani sono la percezione delle crisi globali, la pressione scolastica e l’uso eccessivo dei media digitali.

Il COVID è ancora un tema tra i giovani?
La quarta rilevazione COP-S giunge alla conclusione che, anche a cinque anni dall’inizio dello stato d’emergenza legato al COVID-19, la pandemia continua a rappresentare una tematica presente tra i giovani altoatesini. “Per circa il 13% degli adolescenti e il 5% dei bambini il COVID riveste tuttora un ruolo rilevante nella loro vita quotidiana. I genitori avvertono addirittura più intensamente le conseguenze della pandemia: il 34% dei partecipanti adulti dichiara di sentirsi ancora provato dai suoi effetti”, spiega la Dott.ssa Verena Barbieri, Responsabile delle quattro rilevazioni COP-S condotte finora in Alto Adige e Ricercatrice di Biostatistica presso l’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano. Complessivamente lo studio COP-S 2025 mostra tuttavia una diminuzione del carico psichico generale rispetto alla prima indagine del 2021. I segnali di sintomatologie depressive risultano in calo sul territorio. “Le manifestazioni di disturbi d’ansia e i disturbi psicosomatici però restano a un livello costantemente elevato. La pandemia da COVID-19 non è più la tematica dominante, ma rappresenta tuttora un fattore di stress per una minoranza significativa”, sottolinea la Dott.ssa Barbieri.
Quali crisi gravano maggiormente su bambini e adolescenti in Alto Adige?
Attualmente i giovani altoatesini percepiscono come particolarmente gravosa la perdurante inflazione – un ambito problematico che si colloca nettamente davanti alla guerra, alla pandemia da COVID-19 e ai cambiamenti climatici. “Se molti adolescenti indicano quest’ultima come la seconda fonte di maggiore preoccupazione, i genitori tendono a non considerare la crisi climatica un aspetto rilevante per i propri figli”, precisa Barbieri.

Quanto sono marcati i segnali di disagio psichico?
Circa il 40% dei bambini e adolescenti mostra segni di disagio interiore. Emergono con particolare rilievo tre gruppi: (1) bambini e adolescenti che si sentono fortemente gravati dalle crisi globali; (2) figli di genitori single; (3) minori con background migratorio. “Fortunatamente i segnali generali di problematiche mentali e depressione sono diminuiti nell’attuale studio. I sintomi legati a disturbi d’ansia (28% in tutte le rilevazioni COP-S condotte in Alto Adige) e disturbi psicosomatici sono invece rimasti pressoché invariati”, riferisce la Dott.ssa Verena Barbieri.
Quali forme di ansia si manifestano più frequentemente?
In tutte e quattro le rilevazioni COP-S effettuate finora in Provincia di Bolzano (2021, 2022, 2023, 2025), la quota di partecipanti che mostra segni di disturbi d’ansia clinicamente rilevanti è di circa il 28%. “Paure sociali legate al giudizio altrui, preoccupazioni generalizzate e un’eccessiva tensione nervosa nella quotidianità si manifestano con frequenza simile. Ne risultano particolarmente colpiti le ragazze e gli adolescenti provenienti da contesti familiari molto stressati. Rispetto alla nostra prima indagine COP-S del 2021, non osserviamo alcuna diminuzione. Il livello resta superiore a quello pre-pandemico”, dichiara il Prof. Christian Wiedermann, già Primario di Medicina interna presso l’Ospedale di Bolzano e attuale Coordinatore dei progetti di ricerca presso l’Istituto di Medicina Generale e Public Health dell’Alto Adige.
Qual è la correlazione tra salute e media digitali?
L’indagine COP-S 2025 mette in luce un nesso evidente tra l’uso intensivo dei media digitali e i disagi psichici tra gli adolescenti. Il consumo eccessivo di tali media influisce anche sul sonno e sulla sua qualità: dall’indagine emerge che quasi il 35% degli studenti delle scuole superiori e il 5% degli alunni delle medie in Alto Adige dormono meno di 8 ore per notte. “Chi fa un uso smodato dei media digitali – specialmente di sera e nelle ore notturne – dorme di meno e in modo qualitativamente peggiore”, chiarisce il Prof. Wiedermann. Anche per quanto concerne le abitudini alimentari e l’autopercezione corporea degli adolescenti, lo spazio digitale si configura come un fattore di rischio: “I media digitali contribuiscono all’idealizzazione di determinati modelli corporei e veicolano spesso messaggi contraddittori in merito ad alimentazione, forma fisica e salute. I giovani si trovano così sotto pressione, spinti a conformarsi a ideali estetici e a mode imposte dallo spirito del tempo, finendo sovente per esercitare un controllo eccessivo su se stessi”, afferma Wiedermann. Il mondo digitale può diventare un moltiplicatore di tali tendenze – ad esempio attraverso filtri, confronti e sfide che patologizzano le abitudini alimentari. Al contempo mancano spesso modelli reali alternativi e spazi di dialogo nella scuola e nella famiglia. “La nostra attuale rilevazione mostra chiaramente: più intenso è l’uso dei media digitali, più alto è il rischio di sviluppare tendenze problematiche”, conclude il Prof. Wiedermann.
Il carico scolastico è percepito come un peso?
Secondo i genitori il 18% dei bambini tra i 6 e i 10 anni e il 38% dei giovani tra gli 11 e i 19 anni si sente fortemente sotto pressione a scuola. Il 40% degli adolescenti conferma direttamente questa percezione. Tutti gli ambiti scolastici ne risultano interessati. “I bambini che percepiscono una forte pressione scolastica mostrano problemi psichici con frequenza significativamente maggiore rispetto ai loro coetanei non affetti da questo stress. Il divario è particolarmente marcato nei più piccoli: in questa fascia d’età le difficoltà psichiche si manifestano circa il doppio più frequentemente nei bambini sottoposti a carichi scolastici elevati. Un’eccezione degna di nota è rappresentata dal cosiddetto comportamento pro-sociale – ad esempio disponibilità ad aiutare o rispetto per gli altri – che mostra scarse correlazioni con il livello di stress”, illustra Barbieri.

Vi sono delle differenze tra i gruppi linguistici in Alto Adige?
Gli adolescenti che frequentano scuole di lingua italiana riferiscono più frequentemente disturbi psicosomatici e una qualità della vita percepita come inferiore – ciò è confermato sia dalle loro stesse dichiarazioni, sia da quelle dei genitori. “Gli studenti delle scuole superiori di lingua italiana in Alto Adige presentano maggiori segnali di problematiche emotive. Disturbi comportamentali sono emersi con maggiore frequenza anche tra gli alunni delle scuole elementari italiane”, evidenzia la Dott.ssa Verena Barbieri. Segnali di depressione, disturbi alimentari e utilizzo problematico di internet sono risultati anch’essi più frequenti tra gli studenti delle scuole italiane. Nelle scuole di lingua tedesca, invece, sono stati riscontrati più frequentemente segnali di iperattività. Le scuole ladine evidenziano invece maggiori difficoltà nella sfera sociale – ad esempio nel comportamento verso i coetanei o nella propensione all’aiuto reciproco.
Quanto è sviluppata la competenza sanitaria nei giovani?
La competenza sanitaria consiste nella capacità di reperire, comprendere e applicare informazioni utili alla salute. “I risultati della rilevazione COP-S 2025 mostrano che, tra gli adolescenti, questa competenza è spesso poco sviluppata. Molti faticano a riconoscere informazioni affidabili, soprattutto nei media digitali. I genitori ottengono risultati nettamente migliori, anche se non uniformemente. Ne consegue un evidente bisogno educativo e di supporto, in particolare tra i più giovani. La scuola e i formati didattici digitali potrebbero dare un contributo mirato allo sviluppo delle competenze quotidiane”, sottolinea il Prof. Christian Wiedermann.
Di cosa hanno urgentemente bisogno i giovani?
Molti adolescenti dichiarano di sentirsi ben inseriti all’interno del contesto familiare e nel gruppo di amici. Anche i genitori valutano per lo più come stabile l’ambiente domestico, sebbene esprimano più spesso preoccupazioni riguardo alle amicizie dei figli. Secondo gli stessi adolescenti, gli amici e la famiglia rappresentano i loro principali punti di riferimento nella quotidianità, seguiti da una varietà di hobby. “Attualmente i giovani altoatesini necessitano soprattutto di figure di riferimento affidabili. Ciò emerge anche dalle risposte aperte fornite dai genitori, che chiedono più frequentemente supporto contro il bullismo, le aggressioni e le problematiche comportamentali. Si auspica una maggiore presenza e un aiuto concreto da parte di figure esterne”, dice la Dott.ssa Verena Barbieri. Dai risultati della quarta indagine COP-S, secondo il Prof. Christian Wiedermann, occorre derivare una strategia provinciale coerente per la promozione della salute mentale e della resilienza digitale dei giovani: “La prevenzione dovrebbe essere stabilmente integrata nella vita scolastica altoatesina – non come ulteriore obbligo, ma come parte di un ambiente sano per apprendere e vivere. È necessario proporre nuove offerte rivolte direttamente ai giovani, sia nel mondo reale che in quello digitale. Tali proposte devono parlare il linguaggio dei giovani, essere accompagnate da coetanei e radicate nei luoghi da loro effettivamente frequentati. Gli insegnanti hanno bisogno di formazione per affrontare i disagi psichici. Il sistema sanitario non dovrebbe intervenire solo in chiave ‘riparativa’, bensì rafforzare i giovani sin dall’inizio. Anche i genitori vanno coinvolti come figure di riferimento e come destinatari di sensibilizzazione”, così Wiedermann.

IL Prof. christian wiedermann, LA dOTT.SSA verena barbieri E il DOTT. giuliano piccoliori.
Quanto sono attendibili i dati dell’indagine COP-S 2025?
Nel marzo e aprile 2025 hanno partecipato al sondaggio online anonimo 2.554 adolescenti tra gli 11 e i 19 anni e oltre 9.000 genitori. Sono stati analizzati 7.818 questionari compilati dai genitori. “Per quanto concerne età e genere degli studenti, i partecipanti possono essere considerati rappresentativi della situazione altoatesina. I bambini e i ragazzi iscritti a scuole con lingua d’insegnamento italiana risultano tuttavia sottorappresentati. Anche i questionari dei genitori sono rappresentativi in base al grado scolastico, alla lingua della scuola, all’età e al genere dei figli. Lo stesso vale per il livello di istruzione dei genitori. Le famiglie con background migratorio risultano lievemente sottorappresentate. La maggioranza dei genitori che ha compilato il questionario online è composta da madri. Tuttavia non sono emerse differenze significative tra le risposte fornite da madri e padri”, mette in chiaro la Dott.ssa Verena Barbieri”.
Importante da sapere: I singoli articoli del blog dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano non vengono aggiornati. Il contenuto si basa su ricerche e prove scientifiche disponibili al momento della pubblicazione. Le informazioni sanitarie online non possono sostituire un consulto medico personale. Le consigliamo di consultare il Suo Medico di Medicina Generale per eventuali problemi di salute. Ulteriori informazioni…