Una ricerca condotta presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Pittsburgh, negli Stati Uniti, ha messo a punto un nuovo esame che potrebbe identificare precocemente la presenza di una delle alterazioni microscopiche della malattia di Alzheimer: gli ammassi (o grovigli) neurofibrillari. Il test sviluppato a Pittsburgh è in grado di individuare le fasi iniziali di accumulo della proteina tau prima che le tradizionali tecniche di diagnostica per immagini cerebrale possano rilevare tali cambiamenti. Ne parla il sito d’informazione medico-sanitaria dottoremaeveroche.it.
Un articolo di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)