Gli effetti del cambiamento climatico sul pianeta sono costantemente documentati dalla ricerca scientifica. Ma conosciamo davvero tutte le conseguenze che ha sulla nostra salute? L’assottigliamento dello strato di ozono, il surriscaldamento globale e l’inquinamento possono determinare l’aumento del rischio di sviluppare tumori. In particolare, quelli della pelle. Ne parla il sito d’informazione medico-sanitaria dottoremaeveroche.it.
Un articolo di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Questo è un articolo tratto da dottoremaeveroche.it. Il sito offre alla popolazione un’informazione accessibile, scientificamente solida e trasparente, e ai Medici strumenti comunicativi nuovi. Dottoremaeveroche.it collabora regolarmente con l’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano per pubblicare e divulgare informazioni sanitarie.
I dati più recenti, che tuttavia risalgono al 2021, considerano i casi dal 1990: da allora sono aumentati in particolare i tumori “non melanoma”. Sono invece in lieve diminuzione le diagnosi di melanoma, grazie alla diagnosi precoce e ai progressi terapeutici [1].
In attesa di interventi strutturali e politici che modifichino il nostro modo di vivere e di affrontare il cambiamento climatico, c’è una buona notizia. I tumori della pelle si possono contrastare attraverso la prevenzione, come le protezioni dai raggi ultravioletti, e la diagnosi precoce.
Qual è il legame tra il cambiamento climatico e lo sviluppo di tumori della pelle?
Come confermano numerosi studi a livello globale, il cambiamento climatico è uno dei fattori dell’aumento del rischio di tumori di questo tipo. Nello specifico, di quelli diversi dal melanoma: il carcinoma basocellulare (o basalioma) e il carcinoma squamocellulare.
La causa principale dello sviluppo dei tumori della pelle è l’assottigliamento dello strato di ozono e, di conseguenza, l’aumento delle radiazioni solari, in particolare le UV-B. I raggi ultravioletti sono, senza dubbio, una causa accertata di danni alla pelle. Radiazioni, inquinamento e surriscaldamento globale (causato dai gas serra) fanno parte del cambiamento climatico in atto [2, 3].
Dottore, ha parlato di melanomi e non melanomi: cosa significa?
Sono entrambi tumori della pelle e, tra le patologie oncologiche, sono tra le più frequenti. La loro incidenza è notevolmente aumentata solo negli ultimi decenni; in passato erano considerate malattie rare [4]. Melanoma e tumori non melanoma condividono la causa principale: l’esposizione non protetta ai raggi UV, ma presentano differenze significative.
Il tumore della pelle più frequente è il basalioma. Si sviluppa in aree circoscritte della pelle e tende a non diffondersi nell’organismo. Le aree dove si manifesta maggiormente sono proprio quelle più esposte ai raggi solari: viso, compresi cuoio capelluto e orecchie, collo, spalle e schiena. La comparsa di questo tumore è la conseguenza diretta delle scottature solari, risalenti anche agli anni precedenti. Colpisce soprattutto le persone di età superiore ai 40 anni e di carnagione chiara, più spesso di sesso maschile.
Il melanoma, invece, può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo. La mortalità è più elevata nel melanoma, perché tende a produrre metastasi [4, 6].

Come si riconoscono?
Esistono strumenti diagnostici in grado di riconoscere precocemente i tumori della pelle. Per il melanoma, il riconoscimento è spesso più semplice: il tumore può svilupparsi da un neo, nuovo o esistente, che subisce alterazioni. In ogni caso, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, è possibile tenere sotto controllo i nei e le formazioni sospette presenti sulla pelle, ponendo l’attenzione su cinque caratteristiche che hanno come iniziali le prime cinque lettere dell’alfabeto:
- A, come asimmetria: la forma di una metà è diversa dall’altra.
- B, come bordo: il contorno è irregolare, dentellato o sfumato.
- C, come colore: il colore non è uniforme.
- D, come dimensioni: le dimensioni cambiano.
- E, come evoluzione: forma e colore cambiano nel giro di poco tempo.
l basalioma, invece, non è legato ai nei e raramente causa sintomi evidenti. Si presenta come una macchia o piccola lesione che non guarisce e che, successivamente, può sanguinare o provocare prurito [5].
Tutti i tumori della pelle si possono ampiamente prevenire. È fondamentale fare attenzione a ogni cambiamento dei segni sulla cute o alla comparsa di nuovi nei o eruzioni cutanee anomali. E, naturalmente, proteggersi dal sole, a ogni età e in qualunque luogo, anche in città.
Dottore, il cambiamento climatico incide sullo sviluppo di altre patologie?
Sì. Esistono evidenze scientifiche sugli effetti del cambiamento climatico sullo sviluppo di allergie e di malattie infettive, trasmesse anche da specie animali (ne avevamo parlato nella scheda “L’emergenza climatica porterà nuove malattie?”).
L’aumento della temperatura e le ondate di caldo estremo hanno molti effetti: dal semplice colpo di calore, alle condizioni di vita peggiori per chi soffre di patologie respiratorie e cardiocircolatorie. I ricercatori sono d’accordo nel prevedere un aumento della mortalità collegata al caldo, soprattutto in Europa meridionale nei prossimi anni. I cambiamenti demografici, e in particolare la longevità, favoriscono inoltre l’insorgenza di malattie croniche [7, 8].
Infine, non si dovrebbero trascurare il benessere mentale e i disturbi d’ansia legati proprio alle previsioni sul clima.
Prevenire l’impatto sulla salute del cambiamento climatico significa agire sia individualmente, proteggendosi dai rischi ambientali, sia collettivamente, sostenendo politiche ambientali e sanitarie integrate.
Bibliografia
- 1 . Zhou L, Zhong Y, Han L, et al. “Global, regional, and national trends in the burden of melanoma and non-melanoma skin cancer: insights from the global burden of disease study 1990-2021”. Sci Rep 2025;15(1):5996
- 2 . Bernicker E, Averbuch SD, Edge S, et al. “Climate Change and Cancer Care: A Policy Statement From ASCO”. JCO Oncol Pract 2024;20(2):178-186
- 3 . Corradin S. “Il cambiamento climatico incide sull’aumento dei tumori della pelle”. AIRC. Ultimo aggiornamento: 16 giugno 2025
- 4 . Arnold M, Singh D, Laversanne M, et al. “Global Burden of Cutaneous Melanoma in 2020 and Projections to 2040”. JAMA Dermatol 2022;158(5):495-503
- 5 . Istituto Superiore di Sanità. “Basalioma”. Ultimo aggiornamento: 23 febbraio 2022
- 6 . Istituto Superiore di Sanità. “Melanoma cutaneo”. Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2023
- 7 . García-León D, Masselot P, Mistry MN, et al. “Temperature-related mortality burden and projected change in 1368 European regions: a modelling study”. Lancet Public Health 2024;9(9):e644-e653
- 8 . Pisano JS. “Anche il cambiamento climatico pesa sui tumori?”. AIRC. Ultimo aggiornamento: 22 gennaio 2025
Autrice
Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un’agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. Tutti gli articoli di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)
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