Nella primavera 2025 oltre 9.000 genitori e più di 2.500 giovani hanno partecipato alla quarta indagine online COP-S (“Corona e psiche in Alto Adige/Südtirol”) dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano. Il rapporto integrale dello studio è ora disponibile. Crisi globali, pressione scolastica e l’uso eccessivo dei media digitali emergono come quei fattori che incidono maggiormente sul benessere psicologico delle nuove generazioni in Alto Adige.

L’attendibilità dei dati
Nei mesi di marzo e aprile 2025 più di 9.000 genitori di studenti tra i 6 e i 19 anni e oltre 2.500 adolescenti tra gli 11 e i 19 anni hanno partecipato in forma anonima alla quarta indagine COP-S dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano. La base dei dati raccolti è ampia e rappresentativa della realtà scolastica altoatesina.
Fattori determinanti
Secondo lo studio, tre elementi hanno inciso in modo particolare sul benessere psichico di bambini e ragazzi nell’anno scolastico 2024/25: la percezione dei problemi globali, la pressione per le prestazioni scolastiche e l’uso eccessivo dei media digitali.
Il COVID-19 è ancora rilevante?
La pandemia da COVID-19 continua a far sentire i suoi effetti, seppure in forma attenuata. Circa il 13% degli adolescenti afferma che il COVID-19 gioca ancora un ruolo, mentre il 34% dei genitori riferisce un perdurante carico psicologico. “Il COVID-19 non è più il tema dominante, ma resta una fonte di stress per una minoranza”, evidenzia la Dott.ssa Verena Barbieri, Ricercatrice di Biostatistica e responsabile degli studi COP-S dell’Istituto. Nel suo complesso l’indagine mostra anche segnali positivi: dal 2021 il carico psicologico generale è diminuito e i sintomi depressivi risultano meno diffusi.
Segnali di disagio psichico
Quasi il 40% dei bambini e adolescenti presenta – secondo lo studio COP-S 2025 – indizi di difficoltà psicologiche. Particolarmente colpiti risultano i figli di genitori single, gli adolescenti con background migratorio e coloro che si sentono gravati dalle crisi globali. I segnali di disturbi d’ansia e di problemi psicosomatici restano stabilmente alti.
Segnali di disturbi d’ansia
Dal 2021 circa il 28% degli adolescenti presenta sintomi riconducibili a disturbi d’ansia. Negli anni successivi al 2021 non c’è stato nessun calo.
Media digitali come fattore di rischio
L’indagine evidenzia un chiaro legame tra l’uso eccessivo dei media digitali e il disagio psichico. Quasi il 35% degli alunni delle scuole superiori dorme meno di otto ore per notte. I media digitali rinforzano e divulgano immagini corporee problematiche. Ciò accresce la pressione a conformarsi a determinati ideali.

La pressione scolastica
La pressione per le prestazioni scolastiche emerge come uno dei principali fattori di carico psicologico: il 18% dei bambini tra i 6 e i 10 anni e il 38% degli adolescenti si dichiarano fortemente sotto pressione, secondo quanto riportato dai genitori o in auto-valutazione. “I bambini che vivono un forte stress scolastico mostrano molto più spesso segnali di disagio psichico rispetto a quelli che non lo percepiscono”, illustra la Dott.ssa Barbieri.
Differenze tra scuole
Gli studenti delle scuole di lingua italiana riferiscono più spesso problemi psicosomatici ed emotivi, nonché un uso problematico della rete, ovvero una condotta digitale associata a condizioni di stress psichico o a problematiche di adattamento nella vita quotidiana. Nelle scuole di lingua tedesca compaiono più frequentemente segnali di iperattività, mentre nelle scuole ladine emergono soprattutto difficoltà nelle relazioni sociali tra alunni.
Alfabetizzazione sanitaria
Le competenze in materia di salute degli alunni risultano sovente carenti. Molti adolescenti faticano a distinguere informazioni affidabili da quelle non attendibili, il che indica un chiaro bisogno di (in)formazione e sostegno.
Riflessioni finali
Lo studio mette in evidenza che gli adolescenti hanno soprattutto bisogno di persone di riferimento affidabili. “La prevenzione dovrebbe essere saldamente radicata nella quotidianità scolastica in Alto Adige – non come un onere aggiuntivo, bensì come parte di un ambiente sano di apprendimento e di vita, in stretta sinergia con l’assistenza capillarmente offerta dalla Medicina Generale”, sottolinea il Prof. Christian Wiedermann, Coordinatore dei progetti di ricerca dell’Istituto.
Download report COP-S 2025
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