Il Dott. Massimiliano Morano, Medico di Famiglia e Responsabile Giovani dello S.N.A.M.I. (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) Alto Adige/Südtirol – in un’intervista rilasciata al blog dell’Istituto – analizza il ruolo della Medicina Generale tra nuove tecnologie, formazione e prospettive organizzative.

Medici di Famiglia: un ruolo da ridefinire
“Come Medici di Medicina Generale siamo in prognosi riservata. Proprio per questo motivo ora serve una visione chiara per affrontare le sfide del futuro”. Il Dott. Massimiliano Morano, Medico di Famiglia a Laives (BZ), descrive così lo stato della Medicina Generale oggi. A latere del congresso dal titolo “Pillole di Medicina Generale”, svoltosi il 9 maggio 2025 a Bolzano, il Dott. Morano – in un’intervista rilasciata al blog dell’Istituto – ha parlato di un “passaggio delicato per i Medici di Famiglia, in cui non è ancora chiaro verso quali scenari stiamo andando”.

Secondo Morano, il quadro nazionale è segnato da un’incertezza normativa e organizzativa che coinvolge anche l’Alto Adige/Südtirol, sebbene qui si registrino alcuni segnali di movimento. “Ci stiamo confrontando con temi importanti, tra cui l’uso crescente dell’intelligenza artificiale. È uno strumento che si sta facendo spazio anche negli studi di Medicina Generale in Provincia di Bolzano”, asserisce Morano.
L’Intelligenza artificiale come ausilio
La tecnologia dell’Intelligenza artificiale, spiega il Dott. Morano, è già presente nella pratica clinica: “Alcuni software consentono di trascrivere automaticamente il contenuto di una visita. Questo consente di risparmiare tempo, rendendo più efficiente la documentazione clinica”. Egli evidenzia però che l’Intelligenza artificiale non sostituisce la valutazione professionale. “È una risorsa utile, soprattutto per consultare rapidamente flow chart, punteggi clinici o strumenti decisionali. Non va interpretata come un’alternativa al giudizio medico, ma come un supporto operativo, da utilizzare con senso critico”. Allo stesso modo è importante saper distinguere tra strumenti di informazione generale e atti clinici veri e propri. “L’Intelligenza artificiale attualmente accessibile al pubblico non può fornire diagnosi. Al massimo offre articoli o sintesi, le quali possono aiutare il paziente a orientarsi, ma non a sostituire il Medico”, ribadisce il Dott. Massimiliano Morano e aggiunge: “L’importante è maneggiare l’Intelligenza artificiale con competenza critica. Serve dunque formazione – per i medici e per i pazienti. L’alfabetizzazione sanitaria deve andare di pari passo con la formazione continua dei professionisti”, così il Dott. Morano.
Case della Comunità: rischio cattedrali nel deserto?
Uno degli snodi cruciali del futuro della Medicina Generale è rappresentato dalle Case della Comunità, previste dal PNRR e in corso di realizzazione anche in Alto Adige/Südtirol. Ma qui la prudenza secondo Morano è d’obbligo: “Se non saranno pensate bene, con una reale integrazione tra Medici di Medicina Generale, specialisti e servizi informativi per i cittadini, rischiano di restare strutture vuote e delle cattedrali nel deserto, come già avvenuto altrove in Italia”.

Il Dott. Morano insiste su un punto centrale: “Abbiamo pochi mezzi. E proprio per questo non possiamo permetterci sprechi. Ogni decisione va presa con lungimiranza. Le Case della Comunità devono diventare veri centri sanitari territoriali, con spazi per la divulgazione, l’educazione sanitaria e la medicina integrata. Non bastano i muri, serve una vera visione”.
Il nodo della specializzazione
Uno dei grandi paradossi italiani, denuncia Morano, è l’assenza di una specializzazione in Medicina Generale. “In Austria e in Germania esiste (Facharzt in Allgemeinmedizin), da noi no. E questo è un grave limite”. Perché? “Perché senza specializzazione non possiamo essere assunti come dipendenti, ma al tempo stesso – per legge – non possiamo nemmeno essere para-subordinati. È un limbo giuridico che ci penalizza”, spiega il Dott. Morano. “Una specializzazione darebbe lustro al percorso formativo, riconoscerebbe l’impegno dei colleghi e aprirebbe le porte a nuove forme contrattuali. Attualmente siamo legati a una forma di libera professione che non tutti vogliono o riescono a sostenere. Ci vorrebbe almeno la possibilità di scelta. È ciò per cui ci battiamo come S.N.A.M.I. – a livello nazionale e provinciale”.
Tra sogno e incubo: quale futuro per i Medici di Famiglia?
“Il futuro? È un po’ sogno e un po’ incubo”, dice il Dott. Morano e aggiunge: “Abbiamo la fortuna di disporre di strumenti nuovi, ma non sappiamo ancora come usarli. Manca una cornice politica stabile, e anche noi medici facciamo fatica a interpretare il cambiamento”.

Ciononostante la direzione stando a Morano è tracciata: “Formare i nuovi colleghi, prepararli all’uso delle tecnologie, rafforzare la comunicazione medico-paziente, valorizzare il nostro ruolo nel territorio, puntare maggiormente sull’alfabetizzazione sanitaria dei cittadini.” Il Dott. Morano chiude con una nota di responsabilità: “La Medicina Generale è il primo baluardo del Servizio Sanitario. Se cade questo, cade tutto il sistema. Per questo dobbiamo lavorare insieme. Il futuro della Medicina Generale si gioca oggi. E passa attraverso un equilibrio tra tradizione clinica, innovazione tecnologica e buona organizzazione”, ribadisce il Dott. Massimiliano Morano, Responsabile Giovani dello S.N.A.M.I. (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) Alto Adige/Südtirol.
Importante da sapere: I singoli articoli del blog dell’Istituto di Medicina Generale e Public Health di Bolzano non vengono aggiornati. Il contenuto si basa su ricerche e prove scientifiche disponibili al momento della pubblicazione. Le informazioni sanitarie online non possono sostituire un consulto medico personale. Le consigliamo di consultare il Suo Medico di Medicina Generale per eventuali problemi di salute. Ulteriori informazioni…